
La bella testimonianza pubblicata nell'articolo del Corriere "A Londra e ritorno. Così ho vinto la paura del futuro " affronta un tema difficile, collegato alla paura, l’ansia per il futuro che coinvolge le nuove generazioni e interroga le altre.
E' un disagio trasversale in aumento, che accomuna molti giovani, scoraggiati da situazioni lavorative spesso precarie e dalla incapacità di immaginare un futuro di auto realizzazione professionale, schiacciati dalla sensazione di essere vittime di un conflitto generazionale senza fine.
Ma allora quale ruolo può e deve avere il #counselor di fronte all'apatia ed all’ansia di una generazione smarrita?
Il counselor riattivando fiducia e autostima, può diventare veicolo di coraggio, il coraggio dei giovani di uscire dal bozzolo, di capire e ri-conoscere le proprie capacità e il proprio talento che sta chiuso (o meglio racchiuso) proprio in quel bozzolo, che non riusciamo a guardare e dipanare.
Attraverso la consapevolezza del Sè, può farsi strada la capacità di affrontare la paura del futuro e del cambiamento, per divenire ciò che sono: meravigliose farfalle.
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